SOMMARIO
“C’era una volta un mouse…” voleva essere la descrizione
iniziale, ma poi si è optato per qualcosa di giornaliero, per un susseguirsi quotidiano
di informazioni su un oggetto che altra vita non avrebbe avuto se non quella di
rimanere in un cassetto polveroso. Nacque così la Biografia di un Mouse.
Il primo approccio è stato diretto e di impatto: come ogni accurata
autopsia richiede, ci si è
Seppur il mouse sia un oggetto moderno, la sua storia parte da metà del 1900, qualche decennio prima
della storia del costruttore, la Logitech. Ovviamente
il mouse, per quanto sia un oggetto internazionale e ormai usato in tutto il
mondo, ha nomi diversi a seconda della nazione in cui si trova, ed è così che è
nato un mini-dizionario della parola “mouse”;
per comprenderlo meglio, si è passati anche a stilare un abbecedario che avesse come tema, appunto, il mouse.
Del mouse ormai esiste di tutto, come francobolli, copertine di riviste, marche che lo producono, materiali di tutti i tipi e forme che si rifanno all’ergonomia e che ne permettono un corretto uso.
Sì è pensato anche ai più piccoli, ricercando mouse fatti
apposta per loro (mouse per l’infazia), quelli
per i videogiochi, i videogiochi che implicassero
l’uso del mouse e cartoni animati
in cui fosse presente tale oggetto.
Una ricerca più approfondita è stata condotta attraverso i
diversi campi con i quali l’oggetto 'mouse' potesse avere dei legami, come l’arte, la musica, la letteratura e la fantascienza; sono
stati analizzati i brevetti, i cursori, gli oggetti nati
con parti di mouse non più utilizzati, i vari idioms e i mousepad.
In ultimo sono stati formulati un sommario del blog e due tassonomia di oggetti trovati all'interno di due libri: "La Caffettiera del Masochista" di Donald Norman e "Design e Comunicazione Visiva" di Bruno Munari.
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